
Con Giuliano Gemma, 75 anni, va via una parte del cinema italiano, principalmente quella legata al ricchissimo e fortunato filone dello spaghetti western che tanto ha dato alla sua carriera e a quella di molti altri attori nostrani. Negli anni Sessanta divenne Ringo in una serie di film che gli diedero grande notorietà: Una pistola per Ringo e Il ritorno di Ringo di Duccio Tessari, Arizona Colt di Michele Lupo, Adiòs Gringo di Giorgio Stegani. Ma già nel ’58 aveva recitato per Dino Risi in Venezia, la luna e tu con Alberto Sordi e Nino Manfredi. Sul tranpolino per balzare nel mondo del cinema fu una comparsa nientemeno che in Ber Hur di William Wyler, comparsa che gli aprì le porte del cinema.

I titoli più noti sono Un dollaro bucato, I lunghi giorni della vendetta e Per pochi dollari ancora. Compare con Bud Spencer in Anche gli angeli mangiano fagioli, e con Ricky Bruch in Anche gli angeli tirano di destro.
A partire dagli anni Settanta cambia registro e offre alcune delle sue prove migliori ne Il deserto dei Tartari di Valerio Zurlini, del 1976 e di Il prefetto di ferro di Pasquale Squitieri, 1977.
