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The Batman: nuovo spot esteso rivela scene inedite e alcuni “Spoiler”

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Mentre ci avviciniamo all’uscita del film The Batman prima data fatidica del 4 marzo, le promozioni e gli spot TV diventeranno sempre più insistenti e soprattutto riveleranno maggiori dettagli. Sebbene non ci sia nulla di troppo spoileroso in questo spot esteso della Warner Bros. Indonesia, ha tuttavia incluso alcuni dettagli della trama non confermati in precedenza.

Tanto per cominciare, Selina Kyle (Zoe Kravitz) afferma che sia il sindaco che il commissario sono stati assassinati (non preoccuparti, Jim Gordon non è stato ancora promosso!). C’è anche un momento intrigante tra Gordon (Jeffrey Wright) e il Cavaliere Oscuro (Robert Pattinson), con quest’ultimo che sembra chiedersi se potrebbe essere il momento di appendere il mantello e il cappuccio.

The Batman, il film

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

DC pubblica un teaser promo “2022 is the year for heroes”

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La DC Entertainment ha diffuso un teaser promo via Twitter “2022 is the year for heroes” che annuncia l’arrivo al cinema di diverse opere basate su noti supereroi DC Comics. L’ultima avventura del Cavaliere Oscuro The Batman debutta il 4 marzo, con Black Adam che seguirà il 29 luglio, The Flash il 4 novembre e infine Aquaman and the Lost Kingdom il 16 dicembre.

L’unica assente in questo promo è Batgirl che arriverà su piattaforma, ma probabilmente è soltanto in una fase successiva. Che dire, ormai è passato davvero tanto tempo dall’ultimo film DC dunque non resta che aspettare l’arrivo del pipistrello per dare inizio ad un anno all’insegna della DC! Vi ricordiamo che potrete trovare tutti gli aggiornamenti sulla DC nella nostra pagina dedicata.

The Batman, il film

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Tutto quello che sappiamo su Black Adam

Il cast completo di Black Adam, oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Black Adam, che sarà diretto da Jaume Collet-Serra (già dietro Jungle Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022.

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 4 novembre 2022. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Confermata anche la presenza di Michael Keaton e Ben Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di Batman. Kiersey Clemons tornerà nei panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack Snyder’s Justice League (il personaggio era stato tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha Calle (Febbre d’amore) che interpreterà Supergirl.

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman and the Lost Kingdom

Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe in Aquaman and the Lost Kingdom, sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel, diretto ancora una volta da James Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno anche Patrick Wilson nei panni di Ocean Master, Amber Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il padre di Mera, e ancora Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta, che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo film.

David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di Wanscriverà la sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman and the Lost Kingdom uscirà nelle sale americane il 16 dicembre 2022.

Peacemaker 1×08: promo e trama dall’episodio

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HBO MAX ha diffuso il promo di Peacemaker 1×08, l’ottavo episodio della serie tv creata da James Gunn Peacemaker

Peacemaker, la serie tv

Peacemaker è la serie tv creata da James Gunn per il servizio di streaming HBO Max e si basa sull’omonimo personaggio della DC Comics. Lo show è la primaserie televisiva del DC Extended Universe (DCEU) e spin-off del film del 2021 The Suicide Squad. La serie tv è ambientata dopo gli eventi di The Suicide Squad (2021), ed esplora le origini di Peacemaker e le sue successive missioni.

In Peacemaker  protagonisti sono John Cena come Christopher Smith / Peacemaker: un killer spietato che crede nel raggiungimento della pace ad ogni costo. Lo showrunner James Gunn ha descritto il personaggio come un “supereroe/supercattivo/[il] più grande coglione del mondo”. Steve Agee come John Economos: il direttore del penitenziario di Belle Reve e un aiutante di Amanda Waller. Danielle Brooks è Leota Adebayo. Gunn l’ha descritta come una co-protagonista della serie con una visione politica diversa da quella di Peacemaker.  Robert Patrick come Auggie Smith: il padre di Peacemaker.  Jennifer Holland come Emilia Harcourt: un agente della NSA che è un aiutante di Amanda Waller.  Freddie Stroma come Adrian Chase/Vigilante : un procuratore distrettuale e combattente del crimine che può guarire rapidamente dalle ferite.  Chukwudi Iwuji come Clemson Murn.

The Batman: cosa ci aspettiamo dal film di Matt Reeves

Con l’uscita in sala prevista per il 3 marzo prossimo, The Batman è alle porte! Il film di Matt Reeves si propone di raccontare un nuovo Bruce Wayne, più introspettivo e immerso nel thriller. Nel primo capitolo della trilogia progettata da Reeves, vedremo il Cavaliere Oscuro lottare contro l’Enigmista, ma cosa succederà esattamente? Ecco 7 sviluppi che potremmo vedere in The Batman, dalle potenziali sotto-trame fino all’introduzione di nuovi personaggi, sono tutte scelte più o meno audaci e plausibili che Reeves potrebbe aver architettato. Vediamole!

In trappola all’Arkham Asylum

Nei precedenti film di Batman, si è già visto l’Arkham Asylum, manicomio gotico e oscuro in cui vengono rinchiusi i criminali più pericolosi e fuori di testa affrontati dal Cavaliere Oscuro. Fino ad ora però, la prigione di Gotham City è sempre stata messa in secondo piano, rimanendo poco più di un nome o di una piatta immagine.

In The Batman, L’Enigmista, una volta sconfitto, verrà senza dubbio mandato ad Arkham. Qui conoscerà tutti gli altri nemici del supereoe. Reeves ha l’opportunità di realizzare per il futuro un film interamente ambientato all’Asylum: addentrandoci più a fondo in questa trilogia, ci aspettiamo che il regista trascorra più tempo ad esplorare il luogo in cui Batman spedisce i suoi nemici.

La Corte dei gufi

corte-dei-gufi-the-batmanPer molti fan è quasi una certezza: pare che i membri della Corte dei gufi avranno a che fare con The Batman. Gli indizi sono da cercare nel primo trailer del film: i guanti di Batman che vediamo assomigliano molto a quelli degli Artigli e c’è anche un gufo sulla carta che l’Enigmista invia all’eroe. 

Una popolare teoria tra i fan è che l’Enigmista, come anche la famiglia di Bruce Wayne, abbia a che fare con la Corte dei Gufi. Se così fosse, prepariamoci a vedere il più grande detective del mondo inseguire questi criminali per tutta la trilogia con un unico obiettivo: eliminare finalmente la corruzione che dilaga nella sua città.

La mossa del Pinguino

pinguino-the-batmanIn The Batman ci sarà un Pinguino in fieri: qui il personaggio di Colin Farrell preferisce essere chiamato Oz e deve ancora diventare il criminale che abbiamo conosciuto nei fumetti. Inoltre, lo vedremo probabilmente lavorare per Carmine Falcone.

Nella serie HBO The Penguin, Oswald Cobblepot potrà finalmente farsi avanti e farsi un nome. Dopo l’arrivo dello show, Reeves potrà creare una nuova dinamica tra Batman e il cattivo, recuperando il rapporto dei fumetti. Sulla carta infatti, Wayne visita spesso il suo nemico per avere informazioni su ciò che sta accadendo nella sua città.

Un nuovo Joker

joker-batmanAbbiamo visto già tanti Joker sullo schermo: da Jack Nicholson nel Batman di Tim Burton, passando per Heath Ledger ne Il Cavaliere Oscuro, fino a Jared Leto in Suicide Squad e Joaquin Phoenix nel blockbuster Joker. Mentre si vocifera su un seguito del film del 2019, ci si chiede se ci sarà spazio per un nuovo Joker anche nella trilogia di Matt Reeves.

I riflettori puntano su Barry Keoghan come potenziale interprete di un nuovo Joker.  Sembra infatti che ci sia un’apparizione pianificata per una scena ambientata ad Arkham Asylum verso la fine del film. Una nuova versione contorta di Joker in The Batman potrebbe benissimo rivelarsi quella che i fan hanno atteso fino ad ora.

Un nuovo Robin

Robin compare sul grande schermo solo in Batman Forever e Batman e Robin, ma nessuno dei due film ha reso spettacolare il rapporto tra il ragazzo prodigio e Bruce Wayne.

A prima vista, è difficile pensare che ci sia spazio per una figura come Robin nell’oscuro mondo realizzato da Reeves. Ma perché non reinventare il personaggio? Sarebbe curioso vedere un bambino in battaglia con l’eroe. O ancora, come nei fumetti, Robin potrebbe mascherare l’identità di Jason Todd, per poi trasformarsi in Cappuccio Rosso e prendere parte ad una battaglia a tre con Batman e Joker.

Salti temporali

batman-comicsLe vicende al centro di The Batman si svolgono nel secondo anno del mandato di Bruce Wayne come vigilante a Gotham City, ma non ci sorprenderebbe vedere dei salti temporali nel corso del film o della trilogia.

Non c’è assolutamente alcun motivo per cui un sequel abbia luogo immediatamente dopo gli eventi di questo film: potrebbe passare un periodo di tempo più ampio. Ad esempio, nel prossimo capitolo potremmo trovarci un Batman molto più esperto, temprato dai combattimenti contro i più temibili nemici. In questo modo, sarebbe semplice introdurre nuovi personaggi interessanti. D’altronde, Reeves ha già fatto una simile operazione nella saga Il Pianeta delle Scimmie.

Il ritorno dell’Enigmista

the-batman-comicsL’Enigmista di The Batman sarà molto diverso dalla versione dei fumetti: non ci aspettiamo il personaggio imbranato con cappello a bombetta e bastone. In ogni caso, è difficile immaginare che un cattivo così rilevante per il primo film sparisca nel resto della trilogia. Sicuramente, gli effetti dei suoi enigmi si ripercuoteranno anche sulle vicende dei prossimi capitoli.

Una potenziale sconfitta dell’Enigmista da parte di Batman, genererà nel criminale sicuramente la voglia di vendetta. Nella serie Batman: Hush dei fumetti, è l’Enigmista che spedisce tutti i più grandi nemici di Bruce contro l’eroe, rivelando anche la sua identità segreta.

Non ci resta che attendere la visione di The Batman per scoprire cosa di tutto ciò accadrà veramente!

Inventing Anna: recensione della nuova serie di Shonda Rhimes

Dopo il travolgente successo di Bridgerton, che ha inaugurato la collaborazione di fiction con Netflix (dell’inizio 2020 è il documentario Dance Dreams: Hot Chocolate Nutcracker), Shonda Rhimes propone Inventing Anna, una nuova storia a puntate per la piattaforma della grande N rossa, un nuovo tassello che si aggiunge allo straordinario mondo di ShondaLand. 

Inventing Anna, la trama

Inventing Anna racconta di una ragazza che, da nulla, è arrivata ai vertici dell’alta società newyorkese, e che è a un passo dal realizzare il suo sogno, quello di aprire una Fondazione a suo nome, la Anna Delvey Foundation, che potesse rappresentare un rifugio, un ritrovo per l’altissima borghesia della città, tra arte, moda, ristoranti di classe e lusso sfrenato. Tutto questo senza possedere un dollaro, in realtà, ma promuovendo se stessa e intessendo relazioni, conoscenze, auto-promuovendosi come figura aspirazionale e, ovviamente, cercando finanziatori. A un passo dalla realizzazione del suo sogno, il suo castello di carte crolla, e Anna viene arrestata. All’indomani di questo scandalo parte la nostra storia: chi è Anna? Chi la conosce davvero? Come ha fatto a infiltrarsi nell’alta borghesia di New York? Vivian, una giornalista incinta in cerca di affermazione, tenterà di dare una risposta a queste domande, inseguendo “una storia” che intravede tra le pieghe dell’incredibile parabola di una venticinquenne che ha quasi messo in ginocchio una città. 

Inventing Anna trama castTratto da una storia (semi) vera

Prendendo come spunto un articolo dei New York Times, How Anna Delvey tricked New York’s Party People, scritto da Jessica Pressler, Shonda Rhimes ci presenta la sua Anna Delvey, interpretata da Julia Garner che, dopo una lunghissima gavetta, ottiene finalmente un ruolo da co-protagonista, dal momento che la serie si focalizza su due donne, tenaci allo stesso modo seppure profondamente diverse per intenzioni, estrazione e percorsi. Accanto, o meglio di fronte a Anna c’è Vivian, che ha il volto, gli occhi azzurri e la presenza scenica travolgente e confortante allo stesso tempo di Anna Chlumsky. Entrambe le attrici si contendono lo scettro di protagoniste, per un testa a testa che si prolunga fino all’ultimo minuto della nona e ultima puntata. 

Precisamente, lo spettatore è trasportato nella vita di Anna attraverso i racconti che, di volta in volta, gli intervistati da Vivien fanno di lei. Il ritratto di Anna che emerge è quello di una persona complicata, con molto segreti ma innegabilmente affascinante e brillante, che forse, con un pizzico di fortuna in più, sarebbe effettivamente riuscita a portare avanti il suo progetto e a mettere a segno la truffa del secolo. 

Un racconto a punti di vista

Ogni episodi è strutturato come un piccolo pezzo del puzzle che è Anna, offerto dal punto di vista di una persona che l’ha incontrata e che ha stabilito un legame con lei. Le puntate sono nomi di persone, individui che per caso o per scelta sono entrati nella vita di Anna e ne hanno tratto beneficio, per poi sprofondare insieme a lei, man mano che la facciata di ricchezza e sicurezza si sgretolava. 

Inventing Anna serie tvCome accaduto anche con Bridgerton, Shonda Rhimes prova ad inglobare nella storia la contemporaneità, scrivendo di un mondo in cui sembra non esserci nessuna questione femminile, in cui le donne sono considerate allo stesso livello degli uomini e non fa notizia il fatto che sia una donna la protagonista della frode che ha sconvolto la New York ricca, oppure che sia donna la persona che sta indagando e seguendo questa storia. Come la “questione” etnica di Bridgerton, anche in Inventing Anna ci muoviamo in un mondo che sembra offrire parità e che si concentra esclusivamente sul fatto, drammatizzando e sviscerando ogni possibile punto di vista, forse annacquando il senso del racconto e concedendosi una lunga coda che forse serviva più a Rhimes stessa, che ai personaggi o allo spettatore.

Inventing Anna si colloca perfettamente dentro un universo (ShondaLand) che continua a differenziarsi per cercare di rintracciare il più possibile il gusto dello spettatore, mantenendo un occhio di riguardo verso il pubblico femminile e verso la drammatizzazione soapoperistica, ma confermandosi prodotto di una furba narratrice.

Shang-Chi: 7 alleanze possibili nel suo futuro del MCU

Shang-Chi ha fatto il suo debutto nei fumetti negli anni ’70, periodo in cui la mania del Kung Fu era esplosa ad Hollywood; inizialmente sono state previste apparizioni da solista, per poi passare a ruoli cameo in una varietà di squadre diverse tra cui i Protettori e i Cavalieri Marvel. Sono proprio queste sue comparsate a fornirci indicazioni circa le probabili alleanze che Shang-Chi potrebbe stringere in futuri progetti del MCU.

Occhio di Falco

Hawkeye-Avengers-Age-Of-UltronCi sono molte speculazioni riguardo al futuro di Occhio di falco all’interno del MCU; Shang-Chi e quest’ultimo non sono direttamente collegati nei fumetti, tuttavia sappiamo che Visione nomina Occhio di Falco come leader dei Vendicatori della Costa Ovest in Avengers vol. 1 #243. Shang-Chi è cresciuto a San Francisco, quindi potrebbe potenzialmente avere senso che si unisca a questa squadra in futuro.

Occhio di Falco potrebbe servire come mentore supereroe per Shang-Chi e Katy, similmente al ruolo che ha ricoperto nell’aiutare Kate Bishop in Hawkeye: Katy ha bisogno di continuare a lavorare sulle sue abilità di tiro con l’arco, dopo tutto, e Occhio di Falco sarebbe la persona migliore da cui imparare.

Daredevil

Parlando dei Vendicatori della Costa Ovest, Daredevil si è trasferito da Hells Kitchen a San Francisco nei fumetti di Daredevil negli anni 2010; se i Vendicatori della Costa Ovest entreranno nel MCU, Daredevil e Shang-Chi potrebbero in questo modo incontrarsi.

Un’altra opzione è che Shang-Chi si unisca ai Marvel Knights di Daredevil come raccontato nel fumetto Marvel Knights #1. I Cavalieri della Marvel hanno sede a New York City, che è l’ultimo posto in cui vediamo Shang-Chi e Katy quando si incontrano con Wong al Sanctum Sanctorum. Daredevil si scontra anche con Kingpin nei fumetti e la sua apparizione in Hawkeye rende quindi questo probabile; inoltre, a seguito della comparsa di Daredevil in Spider-Man: No Way Home, i fan si aspettano che riappaia in modo significativo nei prossimi progetti.

Capitan America

Shang-Chi compare in Secret Avengers #10-18 come membro temporaneo della squadra di supereroi black ops sotto la guida di Steve Rogers; la squadra aiuta Shang-Chi a combattere contro suo padre e ad abbattere altri signori del crimine.

Anche se il Capitan America di Steve Rogers non fa più parte del MCU, Sam Wilson potrebbe subentrare per formare i Secret Avengers in futuro. Nei fumetti, Sam Wilson nelle vesti di Falcon ha una breve rivalità con Shang-Chi, e ciò lascia spazio a futuri progetti a riguardo; d’altronde Shang-Chi in sella a un drago che si scontra contro Sam Wilson potrebbe regalarci davvero una lotta epica…

War Machine

War Machine era un altro membro dei Vendicatori Segreti, e ci sono molte storyline sul personaggio che i fan vorrebbero vedere nel MCU; Anche se War Machine e Shang-Chi  potrebbero apparire insieme nel prossimo roster dei Vendicatori, ci sono teorie secondo le quali i due personaggi potrebbero riunirsi prima, nel serie di prossima uscita Armor Wars.

Rhodey ha affrontato i Dieci Anelli nel film originale di Iron Man e avrebbe senso che si presentassero di nuovo nella prossima serie targata Disney+. Sarebbe divertente avere un cameo di Shang-Chi e dargli la possibilità di affrontare sua sorella come nuovo leader dell’organizzazione; inoltre Shang-Chi e Rhodey sarebbero dei buoni compagni di squadra, dato che entrambi sono personaggi piuttosto ragionevoli ed equilibrati.

Iron Fist

eroi marvel tv iron fistIron Fist, AKA Danny Rand, e Shang-Chi  si sono incontrati per la prima volta nei fumetti in Master of Kung Fu Annual #1. Rand ha chiesto l’aiuto di Shang-Chi per rintracciare la sua amica di lunga data, Colleen Wing; i due condividono molte somiglianze nelle storie di origine e negli stili di combattimento che li hanno portati al rispetto reciproco e a una forte amicizia.

Il MCU non ha ancora introdotto ufficialmente Iron Fist; tuttavia, l’apparizione di Daredevil e Kingpin della serie Netflix nelle recenti uscite del MCU suggerisce che potrebbe comparire nel prossimo futuro; dal momento che Iron Fist ha un grande passato nei fumetti, sarebbe sicuramente una solida aggiunta al sequel di Shang-Chi.

Jimmy Woo

Nei fumetti, Jimmy Woo e Shang-Chi si uniscono in due squadre di supereroi tra cui i Protectors, un gruppo di eroi asiatico-americani, che vanno dal Totally Awesome Hulk ai New Agents of Atlas direttamente da The War of the Realms.

Jimmy Woo e Shang-Chi del MCU potrebbero costituire il prossimo grande duo che risolve i crimini. Stephen Ford ha condiviso su Twitter il desiderio di vedere “un’intera serie Disney+ con Jimmy Woo che si occupa di casi bizzarri nell’MCU. Come un divertente X-Files”. Simu Lee ha poi ritwittato il commento, dicendo che gli piacerebbe far parte dello show; questo è un genere che non è stato ancora esplorato nel MCU, ma sarebbe un’aggiunta eccezionale al catalogo Disney+.

Spider-Man

Peter Parker è uno dei migliori amici di Shang-Chi  nei fumetti; i due si incontrano per la prima volta in Giant Spider-Man #2 quando il padre di Shang-Chi li inganna facendoli combattere tra loro. I due capiscono cosa sta succedendo, diventano alleati e affrontano insieme il padre dell’eroe; in seguito Shang-Chi allena l’Uomo Ragno nelle arti marziali quando perde il suo senso di ragno in Amazing Spider-Man #695 durante gli eventi di Spider Island.

Un’amicizia tra il Peter Parker del MCU e Shang-Chi avrebbe molto senso; sono vicini dal punto di vista dell’età e mostrano abilità di combattimento simili. Potrebbe essere divertente vedere l’Uomo Ragno con amici supereroi della sua stessa età e scoprire come questi reagiscono ai brillanti piani dell’Uomo Ragno (e alla sua fortuna sfacciata).

I Want You Back, recensione del film Prime Video

Cosa succede quando non riusciamo proprio a metabolizzare una rottura e vogliamo a tutti i costi tornare con la nostra “fu” dolce metà? È quello che prova a raccontare I Want You Back, disponibile su Prime Video dall’11 febbraio, proprio in tempo per San Valentino, diretto da Jason Orley e scritto da Isaac Aptaker e Elizabeth Berger.

I Want You Back, la trama del film

Peter (Charlie Day) ed Emma (Jenny Slate) sono degli estranei, ma quando si incontrano c’è una cosa che li fa legare immediatamente: sono entrambi stati lasciati nello stesso weekend dai rispettivi partner, Anne (Gina Rodriguez) e Noah (Scott Eastwood). Si dice “mal comune mezzo gaudio”, ma la  loro autocommiserazione prende una strana piega quando scoprono sui social che i rispettivi partner sono già andati avanti, Anne con Logan e Noah con Ginny. Sulla trentina e terrorizzati di aver perso la loro unica possibilità di vivere felici e contenti, Emma e Peter escogitano un piano disperato per porre fine alle nuove relazioni dei loro ex e riconquistarli.

Mentre la memoria corre veloce a Innamorati cronici, con Meg Ryan e Matthew Broderick, I Want You Back è una commedia che si discosta molto dal film del 1997, se Charlie Day e Broderick condividono una certa dolcezza e un impaccio nei modi di fare dei loro personaggi che genera tenerezza, Ryan e Slate non hanno assolutamente nulla a che vedere, con la prima che rappresenta un modello femminile ormai superato e con Jenny Slate che invece si rivela molto più grintosa, cattiva in un certo senso, ma moderna e sveglia.

I Want You BackL’elaborazione del “lutto” della rottura

Il film, come accennato, cerca di elaborare il “lutto” delle rotture in maniera buffa, non originalissima ma intelligente, lo fa affidandosi prevalentemente ai due attori protagonisti. Se infatti Rodriguez e Eastwood innescano la vicenda lasciando i rispettivi compagni, sono State e Day e condurre le danze, a dettare i tempi e a offrire spirito e brio a tutta la vicenda.

Certo, i loro tentativi sono spesso goffi, ma alla fine riusciranno ad ottenere non ciò che pensano di volere ma ciò che è giusto per loro. Non solo, la scrittura di Aptaker e Berger ci mette anche di fronte ad una storia in cui non esiste un vero cattivo, e in cui sono gli eroi protagonisti a compiere le scelte più goffe e stupide. Chi ci lascia, spesso, non è il cattivo della storia, ma è solo qualcuno che si rende conto di non stare bene nella situazione in cui è, che cerca di fare del suo meglio e che si rende conto che sono necessari cambiamenti e decisioni da prendere.

Guardare le relazioni dall’esterno

Siamo tutti stati Peter o Noah, Emma o Anne, e in qualunque posizione ci troviamo, quello che accomuna tutte le relazioni (anche quelle non convenzionali che nel film non vengono prese in considerazione) è che viste da dentro, tutte le storie sono complicate come non mai, mentre un occhio esterno è sempre in grado di offrire una prospettiva più oggettiva e aiutarci davvero a uscirne.

I Want You Back è la commedia romantica che serve in un periodo in cui le certezze svaniscono e in cui tutto ciò che riteniamo giusto e corretto vacilla, perché è bello mettersi in gioco, anche se fa paura, e soprattutto è importante lasciare andare le relazioni che non progrediscono e non ci arricchiscono.

I Want You Back

I Want You Back, i protagonisti parlano della nuova commedia romantica Prime Video

Uscirà su Prime Video l’11 febbraio, proprio in tempo per San Valentino, I Want You Back, la nuova commedia diretta da Jason Orley e scritta da Isaac Aptaker e Elizabeth Berger che riflette sui traumi successivi alle le rotture delle relazioni, su come uscirne e su come cercare di superare le delusioni d’amore, cercando di ritrovare se stessi. 

Insieme agli sceneggiatori e al regista, abbiamo ascoltato i protagonisti, Jenny Slate, Manny Jacinto, Gina Rodriguez, Charlie Day, Scott Eastwood e Clark Backo, nel corso di una divertente chiacchierata transoceanica.

Protagonista non ancora troppo nota da noi, ma una vera superstar della commedia USA, Jenny Slate interpreta Emma: “È stato bellissimo lavorare con tutto il cast e incontrarli davvero per la prima volta. Appena li ho incontrati è stato subito affiatamento e il lavoro è stato facilissimo, tutto è andato liscio.”

Sua “rivale” in amore nel film è invece la vincitrice del Golden Globe Gina Rodriguez, nei panni di Anne: “Jenny è stata modesta, lei ha settato il tono del nostro incontro e del lavoro di tutti. È stata dolcissima e gentilissima. Il giorno prima delle riprese mi ha mandato il più dolce dei messaggi e mi ha fatta sentire davvero la benvenuta nel gruppo.”

In mezzo a queste due splendide e diversissime donne si pone l’affascinante maestro di teatro, Logan, interpretato da Manny Jacinto: “Il nostro incontro è stato naturale, tutto è andato liscio e mi è sembrato davvero tutto semplice, merito di un cast straordinario e di Jenny. Come lavorava lei con i ragazzini sul set, nessuno. È stato davvero splendido.”

Isaac Aptaker e Elizabeth Berger, che oltre a firmare la sceneggiatura hanno anche prodotto il film sembrano entusiasti più che mai del progetto che si pone all’interno del genere ‘commedia romantica’, mescolando però umorismo e dramma. 

Aptaker ha dichiarato: “Amiamo le commedie romantiche, le classiche soprattutto, tipo Harry ti presento Sally. Le commedie romantiche che funzionano hanno come protagonisti dei personaggi che il pubblico deve sentire realistici, come se potessero diventare loro amici. E allora l’idea è stata: e se raccontassimo una specie di Cruel Intention ma con protagonisti delle persone normali, che possono essere nostri amici nella vita reale?” E Berger segue: “E poi era importante che potesse essere guardata da uomini e donne, che i toni fossero leggeri ma anche drammatici all’occorrenza, quindi non solo romanticismo, ma anche molto divertimento. E abbiamo cercato di assemblare il gruppo di persone più divertente del mondo per creare questa magia. Siamo partiti da questo.”

A completare il cast, Charlie Day, protagonista ed eroe romantico improbabile, con il suo Peter, che vorrebbe fare di tutto per riconquistare l’amata Anne: “Non conoscevo Jenny, ma ero suo grande fan. Avevo già lavorato con Scott, però, questo è il nostro secondo film insieme. E poi ho incontrato Gina sul set per la prima volta ed è stato tutto bellissimo.” Lo Scott di cui parla Day è proprio lui, Eastwood Junior, che in questo film interpreta un ruolo insolito: è colui che lascia e quindi fa soffrire la nostra eroina, ma non è affatto un villain, è semplicemente un uomo che ha trovato la felicità altrove, situazione con cui la nostra Emma dovrà scendere a patti. Il suo ruolo, nel film, è simbiotico a quello di Day, una vera e propria Buddy Comedy nell’ambito della storia più ampia: “Non abbiamo potuto familiarizzare quanto volevamo, per via del Covid, sai? Eppure siamo riusciti a ricreare quella dinamica, quella magia trai nostri personaggi.”

A chiudere questo eterogeneo e divertente ensemble di attori, l’affascinante Clark Backo che nel film interpreta Ginny: “Non conoscevo nessuno, sapevo che Manny è canadese e mi sembrava di conoscerlo, per questo. Ma no, ho incontrato tutti sul set per la prima volta. Ho incontrato Scott, Jenny e Charlie alle prove, il che è stato veramente bello, perché non sempre si ha il tempo di fare delle prove. È anche per questo che il risultato finale è così efficace.”

A dirigere l’intero gruppo è stato chiamato Jason Orley: “Il primo giorno di riprese abbiamo girato la scena della palestra, e lì ho capito che c’erano delle possibilità per la bromance nel film, tra i personaggi di Charlie e di Scott. Il cast era spettacolare, portava ogni scena ad un livello superiore. Il film ha molti momenti delicati e drammatici, ma è anche divertente, perché c’è una parte di noi che si sente rappresentato. Tutti si possono relazionare con le rotture, sono cose che capitano.”

I Want You Back sarà disponibile su Amazon Prime Video dall’11 febbraio.

Phil Lord e Chris Miller svelano la ragione del licenziamento dalla regia di Solo

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Phil Lord e Chris Miller, che avrebbero dovuto dirigere Solo: A Star Wars Story prima di essere licenziati dalla Lucasfilm, hanno spiegato come mai lo Studio li sostituì all’epoca con Ron Howard, che ha supervisionato una massiccia campagna di riprese per il film per riuscire a far uscire il film nella data prefissata, il 25 maggio 2018.

Mentre Solo: A Star Wars Story ha ricevuto una reazione relativamente positiva al momento dell’uscita e c’è interesse a continuare la storia, il film è stato un flop al botteghino, in parte a causa del budget gonfiato per le riprese. La partenza di Lord e Miller è stata citata come dovuta a differenze creative con la presidente della Lucasfilm Kathleen Kennedy e lo sceneggiatore Lawrence Kasdan. Lord e Miller volevano adottare un approccio più rischioso per allinearsi con la personalità di Han Solo, mentre la Lucasfilm avrebbe voluto un film d’azione tradizionale con elementi comici.

In un’intervista con Playlist, Lord e Miller hanno elaborato i loro piani per Solo e come volevano correre dei rischi ed evitare eccessivo fan-service. Questa decisione potrebbe essere stata il grande scontro che ha portato Lucasfilm a licenziare il duo poiché Miller lascia cadere un riferimento alle grandi aziende che cercano di risparmiare profitti trimestrali in contrasto con quelle persone che stanno facendo i film. Lord ha detto che dare al pubblico esattamente ciò che vuole lascia il pubblico deluso e che si dovrebbe pensare in anticipo rispetto al pubblico.

Phil Lord: Se diamo al pubblico esattamente quello che si aspetta e un sacco di “fan service”, finirà per rimanere deluso, diranno: “Sì, questa è roba che già sapevo.” Il trucco è capire cos’è che non si rendono ancora conto di volere e ogni idea che aggiungi all’insieme è qualcosa che il pubblico percepisce come un regalo (…) penso che le persone siano davvero esperte ora e quindi devi stare due passi avanti a loro e sento che questo è il nostro lavoro.

Chris Miller: Non puoi giocare con la paura. Quindi, non mi riferisco davvero alla paura della fan-base. Non la pensiamo in questo modo. Ci sono persone là fuori, suppongo, che stanno cercando di giocare sul mercato e seguire una formula. Stanno cercando di servire i guadagni trimestrali di una grande azienda, ma un’azienda non fa un film né scrive una canzone, queste cose sono fatte da esseri umani e cerchiamo sempre di servire gli esseri umani che fanno il film e gli esseri umani che assistono al film, ricordando sempre, quello che stai facendo uscire è solo una metà del lavoro. L’altra metà è che c’è una persona in un cinema e tu stai trasmettendo suoni e luci sulla sua faccia e loro contribuiscono a creare il film nel loro cervello. Quindi per fare i film bisogna sapersi mettere nei panni dello spettatorte.

Jurassic World: Dominion, il trailer ufficiale

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Universal Pictures ha diffuso il primo trailer ufficiale di Jurassic World: Dominion, prima del Super Bowl.

Jurassic World: Dominion vedrà sia Chris Pratt che Bryce Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella Pineda, Jake Johnson e Omar SyLaura Dern e Sam Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che avevano in Jurassic Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta in Jurassic World: Il Regno Distrutto.

The Adam Project, il primo teaser trailer con Ryan Reynolds

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Ecco il teaser di The Adam Project, il nuovo film Netflix con Ryan Reynolds in uscita l’11 marzo. Diretto da Shawn Levy e scritto da Jonathan Tropper, T.S. Nowlin, Jennifer Flackett e Mark Levin, il film si avvale della produzione di David Ellison, Dana Goldberg, Don Granger, Shawn Levy e Ryan Reynolds, mentre nel cast compaiono Ryan Reynolds, Mark Ruffalo, Jennifer Garner, Walker Scobell, Catherine Keener e Zoe Saldaña.

The Adam Project, la trama

Un pilota viaggia nel tempo e fa squadra con se stesso ragazzino e con suo padre defunto per fare i conti con il passato e salvare il futuro.

Tom Hardy sputò a Armie Hammer durante il provino per Mad Max: Fury Road

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Secondo quanto riferito, Tom Hardy ha sputato all’allora concorrente Armie Hammer durante un’audizione per Mad Max: Fury Road. Uscito nel 2015, Mad Max: Fury Roaddi George Miller è stato un successo sia di critica che di pubblico. Mentre il film ha trascorso quasi due decenni nell’inferno dello sviluppo e tecnicamente è andato in perdita al botteghino, è attualmente nelle prime fasi di produzione un prequel, Furiosa, con Anya Taylor-Joy che prende il posto di Charlize Theron per interpretare una versione più giovane dell’eroina del titolo.

Sebbene, in molti modi, Furiosa abbia rubato la scena in Mad Max: Fury Road, anche la performance di Tom Hardy nei panni di Max Rockatansky ha ricevuto molti elogi. Uscito da ruoli secondari come Inception, Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno e Lawless, Hardy ha conferito al personaggio di Max un’intensa fisicità e alla fine è stato in grado di trasmettere molte emozioni a fronte di pochissime battute nel film. Prima che Hardy ottenesse il ruolo principale in Mad Max, la concorrenza per il ruolo era spietata, e trai contendenti c’erano anche Jeremy Renner e Channing Tatum.

In Blood, Sweat & Chrome: The Wild and True Story of Mad Max: Fury Road (per Vulture), l’autore Kyle Buchanan rivela che anche Armie Hammer era in corsa per il ruolo principale. Con i tre finalisti che sono stati ridotti a Hardy, Hammer e Renner, Miller ha chiesto a Hardy e Hammer di leggere una scena insieme. Secondo quanto riferito, Hardy “digrignò i denti e sputò al suo compagno di scena”, il che portò Hammer a dire a Miller che “Hardy doveva essere Max più di lui”. Il resto è storia!

Zack Snyder condivide il nuovo cast e i concept di Rebel Moon

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Zack Snyder ha rivelato i nuovi membri del cast di Rebel Moon, il suo film in via di sviluppo a Netflix. Il film è stato inizialmente proposto come parte del franchise di Star Wars, ma quando non si è fatto nulla con quella idea, è stato ripensato come una serie tv di fantascienza. Quando non ha funzionato, il concetto è stato rivisitato di nuovo, questa volta come un film originale Netflix con Zack Snyder come regista e co-sceneggiatore e Sofia Boutella nel ruolo principale.

Rebel Moon ruota attorno a una piccola colonia ai margini di una galassia sul punto di essere sopraffatta da un tiranno di nome Belisario e dai suoi eserciti. Nella speranza di salvare la loro galassia, le persone di questa colonia inviano giovani donne su altri pianeti per trovare chi le assisterà. Snyder ha co-scritto la storia di Rebel Moon, insieme a Shay Hatten e Kurt Johnstad. Sofia Boutella è stata la prima a unirsi al cast nei panni della giovane guerriera inviata dalla piccola colonia per ottenere l’aiuto degli altri.

Zack Snyder ha dato il benvenuto ai nuovi membri del cast di Rebel Moon su Twitter. L’elenco dei nuovi attori include Charlie Hunnam, Djimon Hounsou, Doona Bae e Ray Fisher. Nel suo tweet, ha anche menzionato Jena Malone, Staz Nair, E. Duffy, Charlotte Maggi e Sky Yang come altri che si uniranno a Sofia Boutella e alla troupe nella creazione di questo viaggio fantascientifico.

Adam Driver, Penélope Cruz e Shailene Woodley in Ferrari di Michael Mann

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Adam Driver, Penélope Cruz e Shailene Woodley si sono uniti al progetto di Michael Mann, Ferrari. Oltre alla regia di Mann, lo sceneggiatore di The Italian Job Kennedy Martin scriverà la sceneggiatura basata sul libro del 1991, Enzo Ferrari: The Man and the Machine. Il prossimo progetto sarà prodotto dalla Moto Productions di Mann insieme a PJ van Sandwijk, John Lesher, Lars Sylvest, Thorsten Schumacher e Gareth West, con il produttore esecutivo Niels Juuls.

A seguito dei diritti di distribuzione globale acquisiti da STXfilms per il progetto Ferrari di Mann, lo studio ha annunciato il casting. Il film seguirà il due volte candidato all’Oscar Driver nei panni di Enzo Ferrari, il premio Oscar Cruz nei panni della moglie separata di Enzo, Laura, e la candidata agli Emmy Woodley nei panni dell’amante Lina Lardi. Il film biografico racconterà delle vicende dell’estate del 1957 del leggendario imprenditore, Enzo Ferrari, alla vigilia della Mille Miglia, mentre affronta contemporaneamente la bancarotta e la deriva del suo matrimonio. In una dichiarazione, Mann condivide il suo entusiasmo nel portare la sua esperienza cinematografica con questo cast mentre dà vita alla sua visione a Modena e all’Emilia-Romagna.

“Essere in grado di avere questi artisti meravigliosamente talentuosi, Adam Driver, Penélope Cruz e Shailene Woodley, che portano in vita questi personaggi unici in location a Modena e in Emilia-Romagna è una visione realizzata”.

Barbie: America Ferrara con Margot Robbie e Ryan Gosling

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America Ferrera si unisce al cast del film Barbie prodotto da Warner Bros e Mattel, al fianco di Margot Robbie e Ryan Gosling. Diretto e co-sceneggiato dalla regista di Lady Bird Greta Gerwig, il film live-action sarà incentrato sui giocattoli per bambini Mattel, con Robbie nei panni di Barbie e Gosling nei panni di Ken. L’adattamento cinematografico live-action dell’amata bambola è in lavorazione da diversi anni, con star come Amy Schumer e Anne Hathaway che sono state considerate brevemente per il ruolo della protagonista.

Margot Robbie seguirà il film anche come produttrice, con la sua LuckyChap Entertainment, che è reduce dal grande successo agli Oscar dello scorso anno per Una donna promettente. I produttori di Barbie includono anche Tom Ackerley e Josey McNamara di LuckyChap; Robbie Brenner e Ynon Kreiz di Mattel; e David Heyman.

I piani per adattare la storia di Barbie per il grande schermo hanno subìto alcune battute d’arresto negli ultimi anni, ma quando Robbie, Gerwig e Baumbach si sono imbarcati nel progetto rispettivamente nel 2018 e nel 2019, le cose sono andate a gonfie vele. Secondo quanto riportato da Variety, Barbie avrebbe dovuto iniziare la produzione all’inizio del 2022 presso i Leavesden Studios di WB a Londra, con un’uscita nelle sale prevista per il 2023.

Guardiani della Galassia Vol. 3: Zoe Saldana “spoilera” il film, ma fa ammenda

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Zoe Saldana sta tenendo un vero e proprio diario della lavorazione di Guardiani della Galassia Vol. 3, tuttavia, può capitare che nella spensieratezza della condivisione con i propri fan, scappi qualcosa che non dovrebbe.

Ed è proprio quello che le è successo, con un video in cui, con il trucco di Gamora, sfoglia quello che sembra un piano di lavorazione del film di James Gunn. Dopo che la Marvel le ha chiesto di rimuoverlo, ecco di seguito i video “corretto” e la spiegazione nel copy:

Guardiani della Galassia Vol. 3, quello che sappiamo

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff, Karen Gillan, Will Poulter insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

Kate Bosworth: 10 cose che non sai sull’attrice

Kate Bosworth è un’attrice che ha contribuito a fare la storia del cinema con la sua grazie e con il suo talento, riuscendo a conquistare una grande fetta di pubblico mondiale grazie anche alla sua bellezze eterea. L’attrice ha sempre lavorato sodo per costruire una carriera solida e concreta, in grado di saper scegliere ruoli iconici e indimenticabili e che l’hanno resa famosa agli occhi del mondo.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Kate Bosworth.

Kate Bosworth: i suoi film

 

1. Ha recitato in celebri film. La carriera dell’attrice è iniziata nel 1998, debuttando sul grande schermo in L’uomo che sussurrava ai cavalli. In seguito lavora in Il sapore della vittoria – Uniti di vince (2000), Le regole dell’attrazione (2002), Beyond the Sea (2004), Superman Returns (2006), 21 (2008) e The Warrior’s Way (2010). Tra i suoi ultimi lavoro vi sono Straw Dogs (2011), Comic Movie (2013), Homefront (2013), Still Alice (2014), Amnesiac (2014), 90 minuti in Paradiso (2015), Life on the Line (2015), Somnia (2016), The Domestics (2018), The Devil Has a Name (2019), La forza della natura (2020), Wild Indian (2021) e Bring on the Dancing Horses (2022).

2. Ha recitato per la televisione ed è anche produttrice. Nel corso della sua carriera, l’attrice ha lavorato alle serie Young Americans (2000), The Art of More (2015-2016), SS-GB (2017), The Long Road Home (2017) e The I-Land (2019). Non è però rimasta ferma alla sola attività della recitazione. Infatti, ha vestito diverse volte i panni della produttrice, lavorando ai film Amnesiac, Hot Bot (2016), Nona e The I-Land (2019).

Kate Bosworth Instagram

Kate Bosworth marito

3. È sposata da qualche anno. L’attrice, dopo qualche anno di frequentazione (più precisamente dal 2011) con il compagno, il regista Michael Polish, si è sposata a Philipsburg, nel Montana, il 31 agosto del 2013. Nell’agosto del 2021, tuttavia, hanno annunciato la loro separazione. La coppia non ha avuto figli.

4. Ha avuto diversi fidanzati famosi. Prima di frequentare quello che è poi stato suo marito, l’attrice è stata fidanzata per quattro anni con il collega Orlando Bloom. Due anni dopo, invece, si è frequentata con l’attore Alexander Skarsgård dal 2009 al 2011. Tra i vari flirt che le sono stati attribuiti, ci sarebbero quelli con Ian Somerhalder e con Chris Evans.

Kate Bosworth: i suoi occhi

5. Ha gli occhi di colore diverso. L’attrice ha una particolarità che riguarda i suoi occhi, ovvero li ha di colore diverso, uno marrone e l’altro blu. Questa condizione è dovuta ad una patologia chiamata Heterochromia Iridum, una caratteristica cromatica che riguarda la colorazione dell’iride. Nel corso degli anni in molti sono rimasti stregati da questa particolarità dell’attrice, tra cui tanti suoi colleghi.

Kate Bosworth in Superman

6. Ha avuto il ruolo grazie a Kevin Spacey. Se l’attrice è riuscita ad interpretare Lois lane in Superman Returns, ciò è dovuto a Kevin Spacey. Pare, infatti, che l’attore abbia convinto il regista del film, Bryan Singer, a scriturarla dopo aver recitato insieme a lei in Beyond the Sea. Dopo averla provinata, Singer si disse estremamente grato a Spacey per avergli suggerito la Bosworth, ritenuta perfetta per la parte.

7. Ha battuto diverse attrici. Prima di essere inserita ufficialmente nel cast del film, erano però state considerate anche le attrici Mischa Barton e Keira Knightley per il ruolo di Lois Lane. Inoltre, per lo stesso ruolo era stata provinata anche Amy Adams, attrice che poi ha comunque avuto modo di interpretare Lois Lane nel nel successivo L’uomo d’acciaio (2013).

kate bosworth

Kate Bosworth in Still Alice

8. Non ha provato per interpretare il suo ruolo. Nel costruire il suo personaggio, l’attrice non ha discusso circa la contrapposizione del ruolo con quello di Kristen Stewart. Stando alle sue dichiarazione “Non mi piace molto provare. Mi piacere quando la macchina da presa va avanti e vedere cosa succede. A causa dei tempi, è così che abbiamo fatto per Still Alice. Non c’era molto tempo per le discussioni o prove”.

Kate Bosworth è su Instagram

9. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo verificato seguito da 896 mila persone. Qui, con oltre mille post, la Bosworth è solita condividere foto o video di suoi momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi, mentre compie particolari attività o visita luoghi specifici. Non mancano però anche post dedicati alla sua attività di attrice, con curiosità, dietro le quinte e immagini promozionali.

Kate Bosworth: età e altezza

10. Kate Bosworth è nata il 2 gennaio del 1983 a Los Angeles, in California. La sua altezza complessiva corrispondente è di 165 centimetri.

Fonti: IMDb, Tribeca

Spider-Man: Homecoming, la Sony non aveva i soldi per “ristrutturare” l’armatura di Iron Man

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Peter Parker è entrato per la prima volta nel Marvel Cinematic Universe nel 2016 in Captain America: Civil War, ma è stato l’anno successivo che l’arrampica-muri è stato ufficialmente reintrodotto in Spider-Man: Homecoming. Cercando di trarre vantaggio dalla loro nuova relazione con i Marvel Studios, la Sony Pictures ha incluso un sacco di riferimenti al MCU in quel film, inclusi alcuni grandi cameo.

Chris Evans si è presentato in un cameo come Capitan America, mentre Robert Downey Jr. ha interpretato un vero e proprio ruolo secondario come Iron Man. Tuttavia, la sua armatura ha subito solo alcune modifiche superficiali piuttosto che subire la normale riprogettazione tra i film. Ora, sappiamo perché il costume di Tony Stark è comparso nel film con una nuova combinazione di colori chiaramente ispirata all’apparizione di Iron Man nei fumetti di The Ultimates.

“Chi ha un occhio attento capirà che questo modello è solo una ricolorazione del mio Mk XLVI di [Captain America: Civil War]”, spiega il concept artist Phil Saunders nel post di Instagram di seguito. “Sony non aveva il budget VFX per un costume completamente nuovo, quindi Kevin Feige ha richiesto un cenno all’Ultimate Iron Man nel ridipingere l’armatura. E dopo alcune variazioni, è nato il Mk XLVII.”

È interessante sapere che la Sony Pictures non aveva spazio nel budget per dare una revisione a Iron Man, ma senza dubbio era tutt’altro che una priorità per lo studio. Già solo la presenza dell’Avenger in Spider-Man: Homecoming ha avuto l’effetto desiderato sugli incassi al botteghino, e una nuova armatura non avrebbe cambiato questo effetto (mentre cambiare colore senza dubbio ha fatto vendere molti più giocattoli alla fine della Disney, però).

The Batman: ecco l’emoji di Twitter di Catwoman

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La Catwoman di Zoe Kravitz che vedremo in The Batman di Matt Reeves ha ricevuto la sua emoji su Twitter. L’attrice debutterà nei panni di Selina Kyle, la famigerata gatta/ladra di Gotham, insieme al Crociato Incappucciato di Robert Pattinson.

Catwoman è uno dei nemici più amati di Batman. A volte ritratto come un antieroe e altre volte ritratto come un cattivo in piena regola, Kyle è un’agile ladra che modella il suo costume e il suo movimento sui felini. Nelle precedenti iterazioni live-action, il personaggio è stato interpretato da attrici tra cui Julie Newmar, Eartha Kitt, Michelle Pfeiffer, Halle Berry e Anne Hathaway. Ora, Kravitz proporrà una nuova versione, offrendo potenzialmente la lettura più radicata del personaggio vista sul grande schermo fino ad oggi.

Ora, con The Batman in arrivo nelle sale il mese prossimo, la spinta al marketing per il film è al massimo. In effetti, l’account Twitter ufficiale di The Batman ha rivelato una nuovissima emoji per Catwoman di Kravitz. Eccola!

The Batman, il film

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

San Valentino e le commedie romantiche, un’accoppiata vincente

Come ogni anno, il mese di febbraio porta con sé le festività di San Valentino oltre a Carnevale, così come tanti nuovi film adatti a passare una serata romantica. Tra i generi migliori da guardare durante la sera di San Valentino spiccano sicuramente le commedie romantiche: storie romantiche sì, ma con leggerezza, per strappare qualche risata (ed evitare scene troppo sdolcinate).

Un genere molto seguito qui in Italia, patria della commedia: nella classifica dei film più visti nelle sale del bel Paese, ci sono ben quattro commedie tra i primi cinque titoli (tutte e quattro opere con Checco Zalone). Anche se ormai, con l’avvento delle piattaforme streaming, probabilmente il botteghino per valutare un film non basta più e bisogna guardare altre metriche, non limitandosi solo alle sale. Di certo, San Valentino è un ottimo momento per andare in sala o guardarsi un film a casa.

L’evoluzione della commedia romantica nel corso del tempo

Il genere della commedia romantica risale ai tempi di Shakespeare e le sue opere (mentre la commedia risale ai tempi dell’Antica Grecia, ovviamente). Durante il medioevo si affermò il genere romantico, con le più classiche storie di amore tra cavalieri e fanciulle da salvare. Ma si dovette aspettare l’epoca di Shakespeare per vedere la nascita di questo nuovo genere, che di fatto ne univa due diversi fra loro.

Molti secoli dopo, questo genere sbarcò anche al cinema e oggi ormai abbiamo l’imbarazzo della scelta quando si tratta di scegliere una commedia romantica da vedere insieme al proprio partner, come mostra l’infografica per San Valentino di ExpressVPN dove vengono mostrati molti dei migliori film di questo genere.

Molti storici riconoscono ai film “Sherlock Jr.” e “Girl Shy”, due film muti del 1924, l’onore di aver portato sul grande schermo le prime commedie romantiche al mondo. Quando poi arrivò il sonoro, dal 1928 in avanti, questo nuovo genere si ritagliò un suo spazio particolare, le cosiddette “comedies of manners”, dove di solito una persona ricca si innamorava di una persona povera.

Per esempio, “Happened One Night” (1934) rappresenta un film di questa nicchia, che all’epoca vinse ben 5 Oscar. Successivamente bisogna fare un salto alle Screwball Comedies, dove nelle commedie romantiche le protagoniste della storia erano di solito personaggi femminili: tra i due film principali spiccano Bringing Up Baby (1938) e The Philadelphia Story (1940).

Lol: Chi ride è fuori: trailer della seconda stagione

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Prime Video ha svelato oggi il trailer ufficiale della seconda stagione di Lol: Chi ride è fuori, il comedy show Amazon Original italiano che, dopo il successo della prima stagione, vedrà sfidarsi a colpi di gag: Virginia Raffaele, Corrado Guzzanti, Diana Del Bufalo, Maccio Capatonda, Maria Di Biase, Mago Forest, Alice Mangione, Gianmarco Pozzoli, Tess Masazza e Max Angioni. Chi riuscirà a non cedere alla risata per tutte le sei ore, si aggiudicherà il premio di 100 mila euro, che sarà devoluto a un ente benefico di sua scelta. Ad osservare questa esilarante gara comica dalla control room, un nuovo inedito duo, composto dall’ormai padrone di casa e game master Fedez, affiancato da Frank Matano. Ma non è tutto. In questa seconda edizione ci sarà anche Lillo, l’arma letale della risata: il popolare comico sarà un ospite speciale, un vero asso nella manica, che potrà essere coinvolto nel gioco per mettere in difficoltà i concorrenti.

La seconda stagione di LOL: Chi ride è fuori è prodotta in Italia per Amazon Studios da Endemol Shine Italy e sarà disponibile dal 24 febbraio in esclusiva su Prime Video, in più di 240 Paesi e territori nel mondo. I primi quattro episodi saranno disponibili in streaming da subito e gli ultimi due dal 3 marzo, con il gran finale.

Gary Oldman: 10 cose che non sai sull’attore

Gary Oldman è uno degli attori che ha letteralmente fatto la storia del cinema, grazie al suo talento e all’abilità dell’essere versatile e sempre brillante. L’attore ha sempre avuto la capacità di scegliere ruoli iconici e rimasti nell’immaginario collettivo grazie anche alle sue eccellenti ed ineccepibili interpretazioni.

Ecco, allora, dieci cose sa sapere su Gary Oldman.

Gary Oldman: i suoi film

 

1. Ha recitato in celebri film. La carriera dell’attore inizia nel 1982, quando debutta nel film Remembrance. In seguito, lavora nei film Sid e Nancy (1986), Stato di grazia (1990), JFK – Un caso ancora aperto (1991), Dracula di Bram Stoker (1992), Una vita al massimo (1993), Léon (1994) e La lettera scarlatta (1995). La sua carriera è proseguita con Il quinto elemento (1997), Lost in Space (1998), Hannibal (2001), Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (2004), Batman Begins (2005), Harry Potter e il calice di fuoco (2005), Harry Potter e l’Ordine della Fenice (2007), Il cavaliere oscuro (2008), Cappuccetto rosso sangue (2011), Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 (2011) e La talpa (2011). Tra i suoi ultimi progetti vi sono Il cavaliere oscuro – Il ritorno (2012), Lawless (2012), Il potere dei soldi (2013), RoboCop (2014), Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie (2014), Child 44 – Il bambino n. 44 (2015), L’ora più buia (2017) e Hunter Killer – Caccia negli abissi (2018), Panama Papers (2019), Mank (2020) e La donna alla finestra (2021).

2. È anche doppiatore, regista, produttore e sceneggiatore. L’attore non ha svolto solo questa attività, ma, ad esempio, ha prestato la propria voce diverse volte per film come La spada magica – Alla ricerca di Camelot (1998), Planet 51 (2009), Kung Fu Panda 2 (2011) e Tau (2018), oltre che per alcuni videogiochi come The Fifth Element (1998), Call of Duty: World at War (2008) e LEGO Dimensions (2015). Inoltre, ha vestito i panni del produttore, lavorando ai film Punkett / Macleane (1999), The Contender (2000), Nobody’s Baby (2001), oltre dirigere, sceneggiare e produttore Niente per bocca (1997).

gary oldman

Gary Oldman: chi è sua moglie

3. Si è sposato cinque volte. L’attore ha avuto una vita sentimentale abbastanza turbolenza in passato e culminata in ben cinque matrimoni. Oldman si è sposato la prima volta nel 1987 con Lesley Manville, per poi divorziare nel 1990 e, nello stesso anno, sposare una giovane Uma Thurman con cui è rimasto legato fino al 1992. Cinque anni dopo, si è sposato per la terza volta con Donya Fiorentino, da cui si è separato nel 2001. Nel 2008 ha dato vita al suo quarto matrimonio con Alexandra Edenborough, da cui ha divorziato nel 2015, per poi sposarsi l’ultima volta con Gisele Schmidt nel settembre del 2017.

4. È padre di tre figli. Il primo figlio, Alfie, è nato nel 1988, dall’unione con la sua prima moglie Lesley Manville, mentre gli ultimi due, Gulliver Flynn (nato il 20 agosto del 1997) e Charlie John (nato ben febbraio del 1999) sono nati dal matrimonio con Donya Fiorentino. Pur non essendo più legato alle due donne che lo hanno reso padre, Oldman ha affermato di cercare comunque di stare vicino ai suoi figli e di crescerli nel migliore dei modi.

Gary Oldman è Dracula

5. Ha accettato il ruolo solo per poter pronunciare una nota frase. Sembra che Gary Oldman non fosse particolarmente interessato al ruolo di Dracula in Dracula di Bram Stoker. L’attore, però, ha detto che quando ha letto per la prima volta la sceneggiatura ha deciso che sarebbe valsa la pena fare il film solo per poter pronunciare la battuta “ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti“, da lui considerata tra le più belle mai lette in tutta la sua carriera.

6. Non andava d’accordo con Winona Ryder. Pare che sul set del film tirasse una brutta aria, determinata dal cattivo rapporto con la co-protagonistaWinona Ryder. Il resto del cast era rimasto sconvolto da questa cosa, anche perché i due erano stati amichevoli durante le prove, per poi arrivare ad odiarsi a vicenda, come se tra di loro fosse successo qualcosa di irreparabile.

Gary Oldman in Léon

7. Ha improvvisato molte sue battute. Nel film del 1994 Léon Oldman interpreta lo spietato Norman Stansfield. Come raccontato in più occasioni dallo stesso attore, sul set egli ha avuto grande libertà di improvvisazione. Alcuni di questi momenti poi finiti nel film sono quando egli parla del suo apprezzamento per Ludwig van Beethoven al padre di Mathilda o quando grida l’iconica frase “bring me everyone!”. Quest’ultima fu da lui ideata semplicemente per divertire il regista, il quale la apprezzò così tanto da inserirla nel film.

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Gary Oldman in Harry Potter

8. Ha suggerito l’hairstyle. Sul set di Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, film in cui Sirius Black compare per la prima volta, pare che Oldman abbia fornito egli stesso dei suggerimenti circa l’acconciatura del suo personaggio e i costumi del personaggio. L’attore, che ha sempre dichiarato di considerare quello di Sirius uno dei ruoli più belli della sua carriera, vi si è infatti dedicato con grande cura e dedizione al fine di costruirlo al meglio.

9. Si è fatto aiutare da Cuaron. Per costruire il suo personaggio, pare che l’attore abbia tratto ispirazione da come Alfonso Cuaron aveva descritto Sirius, ovvero “con tanto entusiasmo e gioia di vivere”, comparandolo con John Lennon. Per Oldman, infatti, Black è una sorta di rockstar all’interno della saga di Harry Potter e voleva che la sua personalità spiccasse particolarmente.

Gary Oldman: età e altezza

10. Gary Oldman è nato il 21 marzo del 1958 a New Cross, a Londra. La sua altezza complessiva corrisponde a 174 centimetri.

Fonti: IMDb, Ranker

Obi-Wan Kenobi: primo poster e data di uscita

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La Lucasfilm ha diffuso il primo poster che annuncia la data di uscita di Obi-Wan Kenobi, l’attesissima nuova serie tv sull’universo di Star Wars in arrivo su Disney+ con Ewan McGregor nei panni dell’iconico Maestro Jedi.

La storia inizia 10 anni dopo i drammatici eventi di Star Wars: La Vendetta dei Sith, dove Kenobi ha affrontato la sua più grande sconfitta, la caduta e la corruzione del suo migliore amico e apprendista Jedi, Anakin Skywalker, diventato il malvagio Signore dei Sith Darth Vader. Obi-Wan Kenobi è diretta da Deborah Chow, già regista di due acclamati episodi della prima stagione di The Mandalorian. La serie segna anche il ritorno di Hayden Christensen nel ruolo di Darth Vader.

Iscriviti a Disney+ per vedere le più belle storie sull’universo di Star Wars e molto altro. Dove voi, quando vuoi. 

Obi-Wan Kenobi

Obi-Wan Kenobi: la serie tv

Obi-Wan Kenobi è l’annunciata serie tv sul personaggio dell’universo di Star Wars scritta da Joby Harold per Lucasfilm per Disney+La serie è basata sull’omonimo personaggio interpretato da Ewan McGregor che riprenderà il ruolo di Obi-Wan Kenobi dalla trilogia prequel di Star Wars. Avrà luogo dieci anni dopo Star Wars: Episodio III La vendetta dei Sith.

In Obi-Wan Kenobi protagonisti saranno Ewan McGregor che riprenderà il ruolo di Obi-Wan Kenobi e Hayden Christensen che interpreterà Darth Vader, a più di dieci anni da La Vendetta dei Sith. Nel cast anche Moses Ingram, Joel Edgerton, Bonnie Piesse, Kumail Nanjiani, Indira Varma, Rupert Friend, O’Shea Jackson Jr., Sung Kang, Simone Kessell e Benny Safdie.

Men: teaser trailer del nuovo film di Alex Garland

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L‘A24 Films ha diffuso il teaser trailer originale di Men, l’annunciato nuovo film del regista di Ex-Machina Alex Garland. La pellicola che dovrebbe debuttare nelle sale americano il 20 Maggio 2022 vede protagonista con la candidata all’Oscar Jessie Buckley, Rory Kinnear e Papa Essiedu.

Men parla di una giovane donna va in vacanza da sola nella campagna inglese dopo la morte dell’ex marito.

Curiosità

Il 6 gennaio 2021 è stato annunciato che Alex Garland scriverà e dirigerà un film per A24 , con Jessie Buckley e Rory Kinnear in trattative per recitare.  Per quanto riguarda il casting aggiuntivo, il Sunday Times ha riferito che Paapa Essiedu stava provando con Jessie Buckley e Rory Kinnear. Le riprese principali sono iniziate il 19 marzo 2021 e si sarebbero dovute concludere il 19 maggio 2021 nel Regno Unito. Il 22 maggio 2021, il direttore della fotografia Rob Hardy ha annunciato su Instagram che le riprese erano terminate

Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit: i diritti di film e giochi battuti all’asta

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Una serie di diritti su film, merchandising, giochi ed eventi live di Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit e altri titoli dell’autore J.R.R. Tolkien è stato messo all’asta ora che la Saul Zaentz Co. ha deciso di vendere le sue partecipazioni.

Zaentz Co. ha assunto la ACF Investment Bank per gestire il processo di vendita, che si sta svolgendo questa settimana mentre i banchieri fanno il giro dei possibili acquirenti a Hollywood. Si prevede che le proprietà di Tolkien raggiungeranno almeno $ 2 miliardi, cifra stimata sulla base di recenti valutazioni elevate per IP di alto livello e produttori di contenuti.

La tempistica del processo di vendita non è casuale. Amazon presenterà in anteprima la sua tanto attesa serie TV a mega budget basata sugli antefatti de Il Signore degli Anelli, Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, il 2 settembre. Lo Studio è quindi in cima alla lista dei candidati ad accaparrarsi i diritti aggiuntivi ora detenuti da Zaentz.

Le partecipazioni di Zaentz Co. comprendono i diritti di sfruttamento delle proprietà di Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit in film, videogiochi, merchandising, eventi dal vivo e parchi a tema. Include anche diritti di corrispondenza limitati nel caso in cui la Tolkien Estate decidesse di realizzare film o altri contenuti basati su due raccolte di scritti di Tolkien pubblicate dopo la sua morte nel 1973: “The Silmarillion” e “The Unfinished Tales of Numenor and Middle-Earth”.

La Warner Bros. manterrà alcuni diritti di sviluppo del film su Il Signore degli Anelli attraverso la New Line Cinema, di sua proprietà. New Line ha avuto enormi successi al botteghino mondiale e ha vinto l’Oscar con la trilogia del regista Peter Jackson (La compagnia dell’anello, Le due torri e Il ritorno del re). La Warner Bros. l’anno scorso ha annunciato i piani per la produzione di un film anime per il cinema insieme a New Line e Warner Bros. Animation, Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim.

Ma resta inteso che i sostanziali diritti dei film live-action sono tornati alla Zaentz Co. l’anno scorso, in parte perché la Warner Bros. non aveva sviluppato attivamente nuovi prodotti legati alle IP. Quello sviluppo, oltre all’attesa per la nuova serie Amazon, è stato sufficiente per convincere Zaentz Co. che i tempi erano maturi per una vendita.

Anche i progetti relativi a Tolkien sono stati oggetto di importanti contenziosi nel corso degli anni. Zaentz Co. ha citato in giudizio Warner Bros. e New Line per la sua quota di profitti dalla trilogia di film di Jackson. La proprietà e l’editore di Tolkien HarperCollins hanno citato in giudizio la Warner Bros. più volte per i profitti dei film e dei tre lungometraggi basati su Lo Hobbit.

Fonte: Variety

Tom Holland, da Spider-man all’adattamento di Uncharted

Lo abbiamo visto tutti in Spider-Man: No Way Home, ma prima ancora di quello Tom Holland aveva dovuto impegnarsi nelle riprese dell’Uncharted di Ruben Fleischer, film che oggi finalmente arriva in sala (dal 17 febbraio, distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia).

Una avventura emozionante ispirata a una delle serie di videogiochi più vendute e amate nella quale l’attore venticinquenne veste i panni del protagonista Nathan Drake nella sua prima avventura cinematografica. Con lui, in una adrenalinica caccia al “più grande tesoro mai trovato” che da New York porta alle Filippine, troviamo il Victor ‘Sully’ Sullivan di Mark Wahlberg, oltre a Sophia Ali, Tati Gabrielle e Antonio Banderas.

“Di fatto è stato molto divertente per me, da attore giovane sono un fan dell’incredibile carriera cinematografica di Mark Wahlberg ed è stato emozionante avere la possibilità di lavorare con lui – ha detto Holland, parlando del suo compagno di set. – Il film vive del rapporto tra loro due, ed era importante che riuscissimo a renderlo nella maniera migliore. Non c’è niente di peggio che sforzarsi di creare una chimica con qualcuno, ma tra noi è stato tutto molto naturale, il ché ha reso tutto facile, e divertente. Ha permesso di arricchire il film di una relazione come quella tra fratello maggiore e minore”.

L’ennesimo elemento perfettamente inserito in quello che il produttore Charles Roven definisce un “Cubo di Rubik che ci è voluto un po’ per comporre correttamente. Un incastro che ha trovato nuova linfa nel 2019 con l’ingresso di Tom Holland nel cast, ma già dal 2009 era arrivato sulla scrivania del producer grazie all’intuizione del suo collega Alex Gartner, il quale presente all’incontro di Palazzo Manfredi a Roma conferma: “questo è stato il momento perfetto”.

“Molte delle scoperte che fa Nathan erano chiare prima di arrivare sul set, ma molte sono venute dopo – spiega ancora Holland. – Anche le scene con Mark sono nate momento per momento, come quando lo prendo in giro perché usa Tinder”. “L’action e il genere avventuroso sono sempre stati i miei preferiti – continua – Sono cresciuto amando questi film. Ed è stato un sogno avere l’opportunità di raccontare una mia versione di quel che mi piacerebbe che fosse Indiana Jones”.

Un riferimento importante, che si unisce a quelli citati dal regista, Ruben Fleischer, al suo fianco anche in questo momento: “Il videogioco è stato la base, ma credo che chi ha creato Uncharted si fosse ispirato a Indiana Jones a sua volta. E’ stato come chiudere un cerchio. Sicuramente ho pensato anche ai Goonies o Star Wars, Mission Impossible o James Bond”.

Oltre che, ovviamente, ai vari capitoli della saga videoludica iniziata nel 2007. Che Fleischer ha portato sul grande schermo in maniera anche piuttosto esplicita: “La sequenza della caduta dall’aereo in volo è presa direttamente da Uncharted 3: L’inganno di Drake, come anche il ‘Kitty got wet’ che vediamo nella scena del bar, da Uncharted 2: Il covo dei ladri”. “Ma non volevamo che il fosse una copia del videogame o sovrapporci a elementi esistenti, volevamo essere rispettosi dei personaggi, del tono, dell’umorismo, che sono una caratteristica distintiva della saga, ma anche che fosse qualcosa di nostro – aggiunge. – Quanto agli altri Easter Eggs, ce ne sono diversi, abbiamo lavorato a stretto contatto con la Naughty Dog per realizzarli, ma vogliamo che questa sia una caccia al tesoro anche per i fan, ora tocca a loro trovarli!”.

Lo stesso Nathan Drake originale (l’attore Nolan North, doppiatore del personaggio nel videogame) era stato sul set, dove il giovane Tom ha potuto conoscerlo. “Avevo giocato a tutti i giochi, e conoscevo il grande lavoro che aveva fatto, è una vera leggenda – ha confessato l’interprete britannico. – È stato importante avere la sua approvazione e il suo sostegno. Sono orgoglioso di poterlo affermare, e della fantastica mail che mi ha mandato in cui mi diceva quanto gli fosse piaciuto il film. Da parte mia c’è stata una grande esplorazione del personaggio, voglio che i fan possano scoprire un nuovo Drake”.

Una grande preparazione, anche fisica, per la gioia del regista che lo ha definito “uno degli attori più divertenti da guardare, ma anche uno stuntman e un acrobata”, dichiarandosi “fortunato di poter girare un primo piano di un attore nel pieno di una azione a 4 metri di altezza” senza dover ricorrere a controfigure o CGI.

Semmai, la preoccupazione per Tom Holland è stata un’altra, legata al blockbuster dei record già citato, Spider-Man: No Way Home. “La mia versione di Peter Parker è nota per essere un po’ infantile, ma con Nathan Drake dovevo pormi in maniera diversa – ha ricordato. – È qualcosa di cui abbiamo parlato molto con il regista e con Amy Pascal (producer del Cinecomic di Jon Watts ndr), che quando sono arrivato sul suo set mi ha rimproverato di esser ‘troppo uomo’. Ci son volute settimane…”. Per chiudere una chicca, sempre relativa all’abitudine di Holland a eseguire in prima persona i suoi stunt, come hanno scoperto Tobey Maguire e Andrew Garfield: “Mi son divertito molto con loro, quando gli ho raccontato di aver fatto io quelle acrobazie mi hanno guardato come se fossi matto”.

Tom Holland è Nathan Drake

tom holland uncharted

Nicola Piovani e Charline Bourgeois – Tacquet presentano Les Amours d’Anaïs

Nella splendida cornice dell’Accademia di Francia a Roma, a Villa Medici, è stato presentato alla stampa romana Les Amous d’Anaïs, esordio leggero ma acuto della giovane Charline Bourgeois-Tacquet, già selezionato per la Settimana della Critica a Cannes e per il Festival di cinema francese di Firenze France Odeon, che, giunto alla sua tredicesima edizione, ha deciso di conferire al Maestro Nicola Piovani il premio per la miglior colonna sonora. Ecco perchè la serata si apre con un breve saluto ai giornalisti intervenuti e con la consegna ufficiale a Piovani del Premio France Odeon – FoglLes Amours d’Anaïsia d’Oro Manetti Battiloro, che rinsalda la collaborazione tra l’Accademia e il Festival fiorentino.

Sulla composizione delle musiche originali e la scelta di brani non originali da abbinare al film Nicola Piovani spiega: “Innanzitutto, questo è un film di Charline. Lei è molto chiara nel suo bagaglio di proposte e per quel che riguarda le presenze di musica nella sua vita. Io non ho fatto che scrivere alcune musiche che potessero incastonarsi, soprattutto che potessero entrare in punta di piedi, senza proporsi in modo protagonistico. Questo è un film in cui la musica non deve cantare niente, si limita timidamente a cantare un po’ qualcosa, quando si accenna all’amore tra le protagoniste” il suo obiettivo, prosegue, è stato quello di lavorare “cercando di non rompere la cristalleria. È un lavoro non sempre facile, che però vale la pena fare”. 

Les Amours d’Anaïs non è solo incentrato su una giovane donna in cerca di sé, ma vuole essere anche una riflessione sulla possibilità di trovare un equilibrio tra passione, istinto e razionalità. Sulla dicotomia tra le due, la regista,  Charline Bourgeoise-Tacquet, afferma che, sebbene la passione sia più importante della saggezza, preferirebbe apprendere i segreti della seconda. 

La regista illustra poi così la sua scelta di dare alla protagonista lo stesso nome, Anaïs, dell’attrice che la interpreta, Anaïs Demoustier: “La prima ragione è che cercavo un nome che non fosse legato a nessuna connotazione sociale. Ecco perché ho scelto Anaïs. Avevo già lavorato con lei in un cortometraggio. Ho chiesto il suo permesso per intitolare il film col suo nome e lei ha accettato. Anche perchè il personaggio le rassomiglia molto”. Prosegue poi precisando che la protagonista racchiude in sé alcune caratteristiche proprie della personalità, del modo di essere di Demoustier, e altre più vicine alla regista stessa. 

Sulla scelta di un’attrice molto amata in Francia come Valeria Bruni Tedeschi, Bourgeois-Tacquet afferma di aver cercato: “un’attrice bella, sensuale, che fosse credibile nel ruolo dell’intellettuale”. Valeria Bruni Tedeschi possedeva tutte queste caratteristiche. 

Les Amours d’Anais sarà nelle sale italiane da aprile, distribuito da Officine UBU.

Il truffatore di Tinder, recensione del documentario Netflix su Simon Leviev

Tinder è la nuova frontiera delle relazioni amorose, ma non solo. C’è chi cerca l’amore on-line e chi usa l’app mascherando la propria identità per i più contorti motivi. È il caso di Simon Leviev, il truffatore israeliano che per diversi anni è riuscito a vivere sulle spalle di  decine di donne, facendole credere le sue uniche amanti. Il documentario Netflix Il truffatore di Tinder esplora, attraverso gli occhi delle sue vittime, il sistema di frodi architettato da Simon e mette all’erta sul fenomeno del catfishing.

Di cosa parla Il truffatore di Tinder

L’intero docu-film ruota attorno ad un uomo che maschera la sua identità per vivere un’esistenza lussuosa a spese degli altri. Israeliano d’origine, cresciuto umilmente in una famiglia ebrea, Simon Leviev è un truffatore fin dalla adolescenza. Allontanatosi dalla sua terra natale, ha cambiato più volte nome e identità: dal 2016, si finge figlio di un magnate che lavora nel commercio dei diamanti. Attraverso l’app per incontri Tinder, Simon ha messo in piedi un sistema di frodi estremamente efficace: ammalia donne benestanti per poi portarle sul lastrico.

Riprendendo lo schema di Charles Ponzi, truffatore italiano risalente agli anni Venti, Leviev riesce a pagare la sua costosissima vita – fatta di viaggi, feste e lusso – con i soldi delle donne che trova su Tinder. Prima le incanta con la sua apparente ricchezza, che in realtà è pagata da altre vittime precedentemente infatuate, poi inizia a chiedere loro soldi in prestito, fino a mandarle in rovina. Lo schema regge fino a quando una delle sue amanti, Cecilie Fjellhøy, decide di smascherarlo con un azione combinata di polizia e giornalisti.

La truffa perfetta

Simon Leviev mette in piedi un sistema che coinvolge decine e decine di vittime e, purtroppo, funziona perfettamente. Utilizzando costantemente carte di credito di altri per le operazioni, mettendo le vittime in rapporto con le banche, riesce a rimanere sempre nell’ombra. Nonostante la truffa di Leviev sia pari a 10 milioni di dollari, le autorità non possono, dopo averlo arrestato, trattenere il ladro per più di cinque mesi. Mancano le prove, Leviev per il mondo della finanza non esiste e no ha mai fatto nulla.

Per due anni, Simon è andato in giro per il mondo, passando da un hotel lussuoso all’altro e da una donna all’altra, il tutto senza sborsare un centesimo. Ogni nuova spesa è pagata da un creditore – o più spesso una creditrice – incastrato precedentemente. Se lo schema di Ponzi poteva funzionare nel 1920, oggi con i social network e la miriade di informazioni tacciabili sulla rete, è impossibile essere del tutto invisibili.

Il potere della comunicazione

Cecilie Fjellhøy, Pernilla Sjoholm e Ayleen Charlotte sono solo tre delle vittime che Leviev ha mandato in bancarotta. Sono però anche coloro che hanno tentato di andare fino in fondo. Non trovando supporto da parte della polizia, Cecilie ha usato un’altra arma: il giornalismo. Ha contattato un noto giornale norvegese e, con il supporto del giornalista israeliano Uri Blau, ha fatto scrivere un pezzo, chiamato The Tinder Swindler (Il truffatore di Tinder) che raccontasse quello che Leviev stava facendo. Nel 2019, il pezzo è stato pubblicato e, grazie alle condivisioni, ha permesso a tutto il mondo di conoscere la verità.

Il docu-film Netflix è un ulteriore passo: per una soggetto simile, che non può essere condannato in termini legali, la diffamazione è l’arma più potente. Leviev è ora un uomo libero, gestisce una sua attività in Israele e ancora nega le azioni compiute, ma, almeno, ora tutti sanno che cosa è in grado di fare.

Il truffatore di Tinder è un ottimo docu-film

Avvincente, ricco di contenuti multimediali e di volti, Il truffatore di Tinder è un documentario fatto coi fiocchi. Racconta una storia vera, mettendo anche in evidenza l’aspetto sentimentale che, in questo caso, è imprescindibile. Facendo parlare le vittime di Leviev, non possiamo che calarci nei loro panni e comprendere meglio quanto hanno vissuto. Le immagini realmente scattate, i messaggi vocali, i video, danno sostanza al protagonista del documentario: veniamo a conoscenza di ogni aspetto del truffatore, dalla voce alle movenze.

In conclusione, Il truffatore di Tinder è investigativo al punto giusto, non è troppo tecnico ma permette di comprendere meglio come funziona il catfishing e come stare allerta rispetto ai truffatori online.

Firestarter: il primo trailer del nuovo adattamento di Stephen King

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In un nuovo adattamento del classico thriller di Stephen King, Firestarter, dai produttori de L’Uomo Invisibile; una ragazza con straordinari poteri pirocinetici combatte per proteggere la sua famiglia e se stessa da forze sinistre che cercano di catturarla e controllarla.

Per più di dieci anni, i genitori Andy (Zac Efron; Ted Bundy – Fascino criminale; The Greatest Showman) e Vicky (Sydney Lemmon; Fear the Walking Dead, Succession) sono fuggiti, cercando disperatamente di nascondere la figlia Charlie (Ryan Kiera Armstrong; American Horror Story: Double Feature, La Guerra di Domani) da un’oscura agenzia federale che vuole sfruttare il suo dono senza precedenti per trasformare il fuoco in un’arma di distruzione di massa.

Andy ha insegnato a Charlie come disinnescare il suo potere, che viene innescato dalla rabbia o dal dolore. Ma quando Charlie compie 11 anni, il fuoco diventa sempre più difficile da controllare. Dopo che un incidente rivela la posizione della famiglia, un misterioso agente (Michael Greyeyes; Wild Indian, Rutherford Falls) viene inviato per dare la caccia alla famiglia e catturare Charlie una volta per tutte. Ma Charlie ha altri piani.

Con Kurtwood Smith (Amityville: Il risveglio, Hitchcock), John Beasley (Anarchia – La Notte del Giudizio, Al Vertice della Tensione) e Gloria Reuben (Lincoln, Mr. Robot). La colonna sonora di Firestarter è composta dal leggendario John Carpenter (Halloween, Christine, Fog) e dai compositori del franchise Halloween Cody Carpenter e Daniel Davies.

Diretto da Keith Thomas (The Vigil – Non ti lascerà andare), da una sceneggiatura di Scott Teems (Halloween Kills) basato sul romanzo di Stephen King, Firestarter è prodotto da Jason Blum (Halloween, L’Uomo Invisibile) per Blumhouse e dal premio Oscar Akiva Goldsman (Io Sono Leggenda, Constantine) per Weed Road Pictures. I produttori esecutivi sono Ryan Turek, Gregory Lessans, Scott Teems, Martha De Laurentiis, J.D. Lifshitz e Raphael Margules.

Firestarter, il poster

firestarter

Power Book: IV Force, recensione del pilot della serie STARZPLAY

Disponibile su STARZPLAY dal 6 febbraio, arriva Power Book: IV Force, il terzo spin-off dell’amata serie Starz prodotta da 50 Cents. Dopo Ghost e Rising Kanan, che approfondivano, una nel futuro (quella di Ghost) e l’altra nel passato (Rising Kanan), la sorte dei personaggi principali della serie, in questo caso seguiamo Tommy Egan, che abbandona New York e Ghost per andare a Chicago, in cerca di una nuova vita. Ritroviamo quindi prxotagon ista assoluto Joseph Sikora.

La trama di Power Book: IV Force

Tommy Egan taglia tutti i legami e mette New York nel suo specchietto retrovisore per sempre quando arriva a Chicago. Decide di diventare il più grande spacciatore che la Second City abbia mai visto. Mentre Tommy inizia a fare scalpore nel giro della droga di Chicago, attira l’attenzione dei più grandi spacciatori della città e si ritrova a stringere alleanze redditizie e a incrociare la strada con nemici mortali. Tommy instaura una relazione difficile con la CBI, una delle squadre più formidabili di Chicago guidata dall’ex detenuto Diamond Sampson, ed entra in conflitto con Walter Flynn, capo della mafia irlandese, e i suoi due figli. Le loro strade convergono tutte quando una misteriosa nuova droga arriva sulla scena e Tommy si rende conto che chiunque controlli il circolo di questa droga controllerà la città. Ma Tommy non è sicuro di chi può fidarsi, soprattutto quando i fantasmi del suo passato si presentano inaspettatamente e sconvolgono il suo mondo.

L’epica di Power trapiantata a Chicago

L’epica di Power viene trasportata direttamente nelle strade di Chicago, mentre New York, una città che non è mai solo location, ma sempre anche personaggio, sparisce davvero. Allo stesso tempo, Tommy si libera della sua dipendenza da Ghost, e questo fa di lui un uomo nuovo e forse anche più pericoloso per chi vorrebbe tenerlo a bada. Lo sa bene Walter Flynn che già nella prima puntata si vede costretto a “sporcarsi le mani” per fargli capire chi comanda a Chicago. 

Tommy Egan è “his own boss”

L’uomo in fuga dal passato, in cerca di una strada tutta sua, questa volta non ha più alcun legame che gli impone un rapporto di fedeltà nei confronti di un altro, e quindi non accetta padroni. “I’m my own boss now” dirà a chiusura del pilota a un Flynn furioso. E così, Chicago si stende ai suoi piedi, con tutte le possibilità che offre. Interessante la scrittura che si mantiene leggera anche se non manca di momenti profondi e violenti, tutte caratteristiche che rispecchiano l’indole del nostro protagonista.

In Power Book: IV Force, Tommy Egan dovrà fare i conti con nuovi avversari, nuove situazioni, ma sappiamo anche che la vecchia strada non è perduta e che dal passato potrebbero arrivare fantasmi che vogliono chiedergli conto delle sue azioni. Come si comporterà Tommy?